Dove sono che fine ho fatto. Ci sono, sono sempre qui. Solo molto ma molto più assente. Mi sono ripresa un po' il mio tempo, i miei spazi. Ho più e più volte pensato a cosa fare del blog, al mio esserci e non esserci, alle persone che mi seguono, ai blog che io stessa seguo. Poi ho capito che ne ero sopraffatta, era diventato più un "impegno" che un piacere. Invece per me la lettura è un piacere, condividere le mie letture e i miei pareri qui, lo stesso. Quindi non me ne vogliate ma prenderò tutto più alla leggera. Senza scadenze, senza "dovere". Mi piace scrivere recensioni, lo faccio ogni volta che termino una lettura su
Goodreads (dove chi vuole mi puo' seguire in maniera più attiva) quindi ho capito che sì, forse devo continuare ad esserci, per chi come me un tempo cercava il parere su un libro prima di acquistarlo, per chi cerca ancora oggi sul web consigli di lettura
(beh certo il mio è solo uno dei tantissimi blog che si trovano a giro, ma perché no). Pubblicherò quando potrò, quando gli impegni lavorativi me lo lasceranno fare. Continuerò a gestire il blog, ma in maniera diversa. E spero che chi mi ha seguita fin'ora resti.
Lo so, non sono mai stata di tante parole. Quindi bando alle ciance, vi lascio alla recensione di un libro che mi ha davvero toccato il cuore e che vi straconsiglio!
Titolo: Melody
Autore: Sharon M.Draper
Editore: Feltrinelli
Prezzo: 13,00
Pagine: 249
Data uscita: 25 Gennaio 2016
Melody ha una memoria fotografica eccezionale. La sua mente è come una videocamera costantemente in modalità "registrazione". E non c'è il tasto "Cancella". È l'alunna più intelligente della scuola, ma nessuno lo sa. Quasi tutti - compresi i suoi insegnanti e i medici - ritengono che lei non abbia alcuna capacità di apprendimento, e fino a oggi le sue giornate a scuola sono state scandite da noiosissime ripetizioni dell'alfabeto. Cose da prima elementare. Se solo lei potesse parlare, se solo potesse dire che cosa pensa e che cosa sa... Ma non può. Perché Melody non può parlare. Non può camminare. Non può scrivere. Melody sente scoppiare la propria voce dentro la sua testa: questo bisogno di comunicare la farà impazzire, ne è certa. Finché un giorno non scopre qualcosa che le permetterà di esprimersi. Dopo undici anni, finalmente Melody avrà una voce. Però non tutti intorno a lei sono pronti per quello che dirà.
Melody è uno di quei libri che catturano per la sua copertina che già di per sé trasmette arte, inquietudine, mille domande. Una bambina sotto una campana di vetro? Una bambina con la testa immersa dentro un acquario. Cosa potrà mai raccontare questo libro. Cosa potrà mai significare.
Terminatane la lettura non so cosa dire, sarebbe tutto troppo superfluo. Melody è un libro che dovrebbero leggere tutti, un libro che gli insegnanti dovrebbero assegnare agli studenti come lettura istruttiva, soprattutto dove ancora oggi nelle scuole pervade il bullismo. Bullismo che spesso è sotto agli occhi di tutti, ma dove sono in pochi a reagire. Soprattutto gli adulti ignari, o finti ciechi. Melody è la storia di una ragazza che vede tante sfumature di colori mentre ascolta musica. Una ragazza intelligente e piena di parole parole parole, frasi, voglia di comunicare. Melody però non può. A Melody è stata negata la parola, il movimento. Bloccata in una carrozzina con l'aspetto di "handicappata" sogna. Sogna di essere normale, nei suoi 11 anni. Sogna di correre ridere insieme ai suoi compagni di scuola. Sogna di spettegolare con le amiche, sogna di poter mangiare da sola senza sbavare. Però la realtà la schiaffeggia quotidianamente. Derisa, umiliata, incompresa. Ogni giorno è una lotta continua per farsi valere, per far capire che l'immobilità non influenza il suo cervello. È intelligente, tanto, troppo. Più di molti altri ragazzini a cui è stata data la parola, e gambe per correre.
Buffo come ogni piccola cosa ci sembri facile, banale. Quando si hanno mani gambe e la parola per comunicare pensieri. Buffo come spesso ci sentiamo superiori guardando dall'alto verso il basso gli altri. Soprattutto chi ha qualche disabilità. L'autrice Sharon M.Draper è stata maestrale nel farci entrare nella testa di Melody, nella sua quotidianità per capire perfettamente le difficoltà che nessuno di noi "normali, privilegiati" ha provato. Farci capire un punto di vista diverso, farci aprire un po' gli occhi. Farci vedere come l'uomo spesso è disumano. Ho amato lo stile dell'autrice. Mi sono rattristata davvero per la condizione di Melody, senza però provare solo pena. Facevo il tifo per lei, sapevo che ce l'avrebbe fatta. Volevo che ce la facesse, speravo e speravo. Le difficoltà non cambiano, ma con un piccolo aiuto e occhi diversi siamo in grado di far sentire normali chi agli occhi risulta diverso. Questo è solo un libro. Una storia. Ma nel mondo reale sono tanti i genitori o gli insegnanti di sostegno coraggiosi, forti. Amorevoli. Che affrontano ogni giorno insieme ai disabili le loro difficoltà. Per non arrendersi mai.
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5/5 |