giovedì 9 luglio 2020

Recensione - Il libro dei Baltimore di Joël Dicker

Joël Dicker è un autore che ho conosciuto grazie al romanzo "La verità sul caso Harry Quebert" , letto ormai nel lontano 2016 e che ho letteralmente divorato nonostante la sua mole. Ho aspettato un po' a leggere questo secondo volume, che riprende il personaggio di Marcus Goldman, ma che si può tranquillamente leggere anche a parte (per chi come me non si ricorda benissimo il primo). Perché qui la storia ha come protagonisti, come da titolo, i Baltimore.

Titolo: Il libro dei Baltimore (Marcus Goldman #2)
Autore: Joël Dicker
Editore: La nave di Teseo
Prezzo: 14,50
Pagine: 592
Data uscita: 10 Maggio 2018

Sino al giorno della Tragedia, c'erano due famiglie Goldman. I Goldman di Baltimore e i Goldman di Montclair. Di quest'ultimo ramo fa parte Marcus Goldman, il protagonista di "La verità sul caso Harry Quebert". I Goldman di Montclair, New Jersey, sono una famiglia della classe media e abitano in un piccolo appartamento. I Goldman di Baltimore, invece, sono una famiglia ricca e vivono in una bellissima casa nel quartiere residenziale di Oak Park. A loro, alla loro prosperità, alla loro felicità, Marcus ha guardato con ammirazione sin da piccolo, quando lui e i suoi cugini, Hillel e Woody, amavano di uno stesso e intenso amore Alexandra. Otto anni dopo una misteriosa tragedia, Marcus decide di raccontare la storia della sua famiglia: torna con la memoria alla vita e al destino dei Goldman di Baltimore, alle vacanze in Florida e negli Hamptons, ai gloriosi anni di scuola. Ma c'è qualcosa, nella sua ricostruzione, che gli sfugge. Vede scorrere gli anni, scolorire la patina scintillante dei Baltimore, incrinarsi l'amicizia che sembrava eterna con Woody, Hillel e Alexandra. Fino al giorno della Tragedia. E da quel giorno Marcus è ossessionato da una domanda: cosa è veramente accaduto ai Goldman di Baltimore? Qual è il loro inconfessabile segreto?

Il libro dei Baltimore è sicuramente un libro poco impegnativo e scorrevole, si legge in qualche giorno proprio in perfetto stile Joël Dicker. Ho amato e divorato “La verità sul caso Harry Quebert” (primo della serie Marcus Goldman, ma leggibili entrambi separatamente) nonostante ammetta sia passato un bel po’ di tempo e la mia memoria andrebbe rinfrescata e sarebbe tra l'altro una piacevole rilettura. Ne “Il libro dei Baltimore” ho ritrovato uno stile piacevole, ma purtroppo la storia non ha soddisfatto le mie aspettative. La trama ruota attorno alle due famiglie Goldman, quella dei fantastici e invidiati “Goldman di Baltimore” ricchi e proprietari delle diverse villeggiature dove si riuniscono entrambe le famiglie e i “Goldman di Montclair", più semplici, umili e messi in secondo piano. Una Tragedia ha cambiato tutto, da un giorno all’altro. Ed è così, come nel precedente libro, che il protagonista Marcus ci narra la storia come scrittore che scrive e descrive gli avvenimenti dei Baltimore per la stesura del suo libro, all’interno del libro. Hillel, mingherlino, minuto, debole. Woody, forte, temerario, giusto. Marcus, invidioso, sognatore, ammiratore. Tre cugini, di cui Woody “acquisito” e tolto dalla strada, creano estate dopo estate un legame indissolubile. La gang dei Goldman, i tre amici inseparabili. Ma Marcus, l’unico Goldman di Montclair sembra rimanere sempre un po’ indietro. Perché non è nato anche lui come un Baltimore? E poi la bellissima Alexandra, più grande, bella. Come non far impazzire tre ragazzini? La storia scorre via velocemente, ma anche un po’ passivamente, per il genere. L’attenzione del lettore viene catapultata più sul rimanere affascinati dal lusso dei Baltimore e dal legame bellissimo che stringono i cugini Goldman. La tragedia passa quasi in secondo piano, e poi quando arriviamo finalmente a conoscerne i dettagli. Bam. Niente di spettacolare. Dopo tutte le immaginazioni su quale possa essere stata tale "Tragedia" proprio con la T maiuscola, ecco che una volta lì spiegata tra le pagine il mio pensiero è stato: tutto qui? La delusione c'è stata, ma la storia dei Baltimore rimane comunque una lettura molto carina. Dell'autore sono sicura continuerò a leggere anche gli altri libri.


3/5

1 commento:

  1. Ciao Cristina. Grazie per la recensione. Ma sai che non ho (ancora) letto La verità sul caso Herry Quebert? Devo assolutamente rimediare! Se ti va, passa a trovarmi sul mio blog: http://aperto-per-lavori-in-corso.blogspot.com/

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