venerdì 28 marzo 2014

Recensione - Storia di una ladra di libri di Markus Zusak


Buongiorno cari lettori! Come state? Ho finalmente letto "Storia di una ladra di libri" che mi ripromettevo di leggere da moltissimo tempo. Nonostante le sue quasi 600 pagine in una scrittura alquanto piccola, il libro si legge benissimo, quasi senza soste. Eppure quanto deve essere facile leggere le parole della morte? Un narratore diverso ma che infondo, non fa che svolgere il suo lavoro. E' uscito ieri il film, non perdetevelo!



Titolo: Storia di una ladra di libri (o La bambina che salvava i libri)
Autore: Markus Zusak
Editore: Frassinelli
Pagine: 563
Prezzo: 16,90

Trama: E' il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona - "Storia di una ladra di libri" è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.

"La vita era mutata nel modo più drammatico, ma era indispensabile comportarsi come se nulla fosse accaduto. Immaginati di sorridere dopo un ceffone; poi pensa di farlo ventiquattr'ore al giorno. Questo voleva dire nascondere un ebreo." - Da, Storia di una ladra di libri di Markus Zusak

Ho ancora i brividi causati dalle ultime pagine di questo meraviglioso libro.
Avevo parlato, tempo fa, di quando a scuola le uniche storie che catturassero realmente la mia attenzione fossero quelle strazianti sugli ebrei. Ecco, avrei voluto che "La bambina che salvava i libri" mi fosse stato presentato e imposto come lettura scolastica formativa. L'avrei preso, con la solita smorfia alla prof di italiano quando assegnava libri e libri da leggere per le preziose vacanze estive, e l'avrei sicuramente adorato così come adesso. Perché? Perché questa non è la comune storia di sterminio, qui abbiamo una bambina tedesca che vive la sua vita tranquilla e ignara, in un contorno di storia così bizzarro. Eppure è un personaggio curioso, così curioso da interessare perfino alla... "Morte".

"Storia di una ladra di libri" o meglio conosciuto con il vecchio titolo "La bambina che salvava i libri" , narra una storia semplice e complicata allo stesso tempo. Cosa possono significare "guerra" o "Germania nazista" alle orecchie di una bambina? Cosa può significare il fatto che un essere umano con due occhi, braccia, gambe, orecchie e il dono della parola come te, debba essere deriso, picchiato, perseguitato e fatto prigioniero?

Liesel è in viaggio con la madre verso quella che sarà la sua nuova casa e durante il tragitto vede morire, attraverso i suoi stessi occhi, il fratellino. E' alla sua sepoltura che un ragazzo del cimitero perde un libriccino nero e Liesel si ritrova davanti al suo primo "furto", infondo è solo un oggetto ritrovato, o no?
Una volta arrivata a destinazione le è difficile allontanarsi dalla madre per entrare nelle porte di sconosciuti, soprattutto con una nuova "mamma" che continua ad urlare parolacce e un papà dalla stazza di un armadio. Nonostante l'approccio e l'apparenza Liesel impara ad amare i suoi nuovi genitori, soprattutto il padre apprensivo che l'accompagna nelle sue notti piene di incubi insegnandole a leggere e dormendo per giorni su una sedia accanto al suo letto, e la madre dall'apparenza tanto dura e una bocca piena di parolacce, ma con un cuore pieno.
Una storia vera e straziante, credibile e toccante. Un punto di vista bizzarro e inusuale, quello della morte, narratore dell'intera storia. Una ladra di libri che in realtà non ruba, effettivamente, i libri: è come se gli desse una nuova vita, togliendoli da una biblioteca dove la proprietaria è consumata dalla scomparsa del figlio. Si può essere realmente ladri, quando la persona da cui rubiamo è consapevole e ti lascia anche i biscotti? Chiede Rudy. Rudy, Rudy il suo amico, il suo amicone che tanto desidera un suo bacio.
Liesel non fa altro che riempire le sue giornate attraverso parole. Qualsiasi esse siano, non importa che riguardino i funerali e la sepoltura, non importa se ancora non sa leggere. Ne è affascinata e grazie al patrigno le parole l'accompagneranno a scacciare i suoi incubi. Fino al giorno in cui un ebreo viene a bussare alla porta, in cambio di un favore passato. Un ebreo in casa, un ebreo nascosto, un ebreo che devono far sopravvivere. Meglio vivo, che morto e nascosto. Da qui parte una grandissima amicizia e non importa il perché si debba nascondere, per Liesel è famiglia.

Quando leggevo i racconti della ladra di libri,provavo pietà per gli esseri umani che ne erano protagonisti,anche se mai tanta quanto ne provavo per coloro che in quel periodo rastrellavo nei campi di concentramento.I tedeschi nel sotterraneo erano disperati,certo,ma quella stanza non era un locale docce di un campo.Non erano stati mandati lì a fare la doccia di gas.Per loro,c'era ancora una possibilità di vivere.- Da, Storia di una ladra di libri di Markus Zusak

Una realtà difficile, la guerra. Una realtà difficile il nazismo. Una realtà difficile, la persecuzione degli ebrei. Eppure attraverso gli occhi di un adulto alto come un armadio, tedesco, ma con ancora i propri vivi principi e una bambina, tolta dalle mani della vera madre e con l'ultimo ricordo legato ad un fratello morto... Ci viene fatto capire che infondo, la speranza esiste in questo contorno così tragico di eventi. Gli esseri umani possono essere tutti cattivi, ma anche buoni. E la Morte... Svolge solo il suo brutto lavoro.

Dicono che la guerra sia la migliore amica della morte, ma debbo dissentire. Per me, la guerra è come un nuovo padrone che pretende l'impossibile. Ti sta con il fiato sul collo, ripetendo senza sosta:<<Lavora, Lavora>>. Tu lavori duro, ti affanni. Il capo, però, mica ti dice grazie: esige ancora più impegno da te.- Da, Storia di una ladra di libri di Markus Zusak

Voto: 5/5

25 commenti:

  1. *_* ho questo libro in WL e di sicuro dopo guarderò anche il film!!!!
    Aspetto solo di avere lo stato d'animo adatto ;)

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    1. Oh si, anch'io penso proprio che andrò a vedere anche il film!

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  2. Complimenti per la recensione *_* Ho letto questo libro un paio di mesi fa e l'ho adorato (anche se dire una cosa del genere per un libro come questo un po' mi suona male... ;) ). La tua recensione mi ha fatto ricordare tutto quello che di questo libro mi ha toccato, impressionato e fatto riflettere, è stato piacevole :) grazie :)

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    1. Ti ringrazio, mi fa moltissimo piacere che ti sia piaciuta la mia recensione risvegliando le sensazioni che ti ha trasmesso la lettura di questo fantastico libro!

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  3. Mi ispira tantissimo, lo aggiungo alla wishlist :)

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  4. Bellissima recensione ma non credo che lo leggerò! ne ho parlato con una mia amica e non penso sia un genere per me.. Il fatto che il narratore sia la morte mi infastidisce parecchio, boh ._.

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    1. Grazie Leda! Effettivamente a inizio lettura mi ero quasi dimenticata di chi fosse il narratore, ci sono stati momenti in cui me ne dimenticavo proprio per il fatto che la morte "racconta" la storia, aggiungendo qualche suo pensiero su se stesso o gli uomini e la guerra qua e là. Però effettivamente anche il tema in sé è molto forte e difficile da affrontare :(

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  5. Dopo queste parole cercherò di dare una possibilità a questa lettura che sinceramente non mi attira molto.... Ma ci proverò! ^^

    (sto cercando di seguirti ma google non me lo fa fare D:)

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  6. Proprio come te, quando ancora andavo a scuola, avevo una sorta di amore (e odio) per i libri sulla seconda guerra mondiale. Poi ci portarono in gita a Cracovia (e ad Auschwitz) e da allora ho smesso di leggere libri su questo argomento.
    Ultimamente, il rumore mediatico della "Bambina che salvava i libri" mi ha quasi imposto di dargli una chance e ne sono stata contenta!
    La tua recensione esprime appieno quello che penso anche io di questo libro! Complimenti :)

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    1. Penso siano una meta che tutti gli studenti prima o poi affrontano grazie ai professori, ed è veramente straziante.
      Io lo continuavo a rimandare, in vista del film mi sono decisa una volta per tutte a leggerlo e non me ne pento!
      Ti ringrazio :)

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  7. Io gli avevo dato 4,5 perchè mi era piaciuto tanto ma non mi ha fatto innamorare alla perfezione. Hai pianto alla fine? Mamma mia io ero distrutta.... Va beh, bellissimo il tuo pensiero, soprattutto le ultime parole che hai scritto. Adesso non vedo l'ora di vedere il film!

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    1. A me è piaciuto molto lo stile dell'autore! Guarda il finale... mi veniva la pelle d'oca ad ogni riga ed ogni pagina. Ho trattenuto a stento le lacrime!

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  8. Io sono attirata a questi libri solo che leggere del nazismo mi fa sempre male!! Questo è un periodo no, quindi non mi sembra il caso di leggere un libro cosi! appena mi riprendo, priverò a leggerlo!!
    Bellissima recensione

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    1. Grazie Mary! Effettivamente è un tema difficile da affrontare, soprattutto se in un periodo no. Però devo dire che rispetto ad altri romanzi o film sul nazismo, qui fa molto da sfondo lasciando però traspari il significato ;)

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  9. Intanto, complimenti per la recensione^^
    Adesso passiamo invece al libro.. La tua è una delle tantissime recensioni positive che ho letto, ed è stata proprio quella a convincermi ad aggiungerlo in wl. All'inizio ero restia all'idea di leggerlo, poiché l'idea della narrazione dal punto di vista della morte mi inquietasse un po', ma penso che a questo punto non ci siano scuse, devo leggerlo!

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    1. Grazie Alice! Inizialmente ero restia anch'io, ma poi non ho resistito, prima del film dovevo assolutamente leggere il libro. Il punto di vista della morte è bizzarro, ma non pesa. Così come la storia è centrata sopratutto sulla protagonista bambina, con il nazismo che fa semplicemente da sfondo, seppur triste!

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  10. Ho inserito la tua recensione e non ho potuto non notare quanto sia carino e ben curato il tuo blog *_*

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  11. Bella recensione =) anche a me è piaciuto molto e mi ha appassionata un sacco =)

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